Muricinari
25 ottobre 2016 8:53Di Andrea Conte
La proposta parte da un piccolo intervento manuale con minimo sforzo a zero impatto ambientale e con l’utilizzo della pietra locale e procede per step: – come prima azione vengono restaurate le mura crollate degli jazzi esistenti e recuperati i tetti, secondo tecniche tradizionali e una nuova coibentazione realizzata internamente ai muri. Gli jazzi vengono inizialmente adibiti a rifugio di montagna spartano ed essenziale. Per dilazionare nel tempo e in più fasi gli investimenti dopo primi lavori strutturali si darà precedenza a quelli di coibentazione interna per poi ultimare gli Jazzi in un secondo momento, fornendoli di arredamento interno per l’albergo diffuso, con la realizzazione di sale per la ristorazione e di sale comuni polifunzionali per i workshop debitamente attrezzate. – ultimati i lavori strutturali sugli jazzi inizieranno i lavori per l’opera di land art che dureranno circa tre settimane. Gli operai “muricinari” quindi saranno i primi a risiedere negli jazzi insieme al gruppo di direzione lavori e i responsabili delle associazioni coinvolte. L’opera verrà realizzata utilizzando le coordinate gps dei nodi che verranno collegati con muretti a secco larghi 2 m e alti circa 50 cm (come una seduta). Il disegno composto complessivo si estenderà per una superficie con altezza 600 m e larghezza 300 m. L’estremità superiore del muro che compone il disegno sarà rivestita con malta cementizia per essere praticabile a piedi o con una mountain bike. Il disegno sarà quindi anche un sentiero o pista da down hill. L’opera verrà inaugurata pubblicamente, nella quale saranno comunicati i significati ad essa legati e susciterà un nuovo interesse e un nuovo sguardo sul patrimonio architettonico, ambientale e paesaggistico locale. Il progetto si sviluppa sotto diversi aspetti per creare economie concrete e creazione di posti di lavoro. La riqualificazione dei quattro jazzi porterà alla proposta di un nuovo modello di albergo diffuso. Gli spazi riqualificati possono essere sia affittati a privati (air bnb, booking, etc) sia messi a disposizione per residenze artistiche o per corsi di formazione per giovani e adulti. Le strutture saranno quindi pronte ad accogliere scolaresche, artisti in residenza, pacchetti turistici collegati ad un corso specifico. Lungo sentieri che collegano i quattro jazzi si vogliono disporre opere d’arte realizzate con soli elementi naturali: attraverso un bando annuo aperto ad artisti locali ed internazionali verranno realizzate nuove sculture da presentare in un appuntamento annuale dedicato (es. Arte Sella). Il progetto avrà un forte legame con le economie locali in particolare quelle legate all’agricoltura e l’artigianato: negli jazzi verranno venduti i prodotti locali, ottenuti nei campi bonificati dalle pietre. I jazzi, qualora non fossero serviti dalla rete locale saranno alimentati da sistemi per la produzione di energia rinnovabile, e saranno coibentati dall’interno per minimizzare i consumi energetici; verrà prodotto compost e effettuata la raccolta delle acque piovane da utilizzare in loco ad uso agricolo. Lo spirito del progetto è quello di Associazione Jazzi – 1 / 5 – 17.10.2016 integrare tradizione rurale, cultura, innovazione, sport e arte ambientale, in un modo il più possibile multidisciplinare, sostenibile da ogni punto di vista, in primo luogo energetico ed economico ma anche culturale e sociale. Nello jazzo n. 4 verrà allestita una piccola mostra permanente sulle tecniche costruttive dell’architettura megalitica e sui muri poligonali e gli altri tipi di muri a secco. Gli jazzi, rigenerati combinando le più innovative tecniche dell’architettura sostenibile con le tecniche tradizionali, diventano spazi polifunzionali che possono essere sia mete turistiche che accogliere residenze artistiche o corsi di formazione per giovani e adulti. I principali corsi e le principali attività che verranno proposte sono: – Geologia del territorio e petrografia – Architettura sostenibile, architettura megalitica, terrazzamenti e muretti a secco – Astronomia e osservazioni notturne – Permacoltura – Naturopatia – Riconoscimento erbe spontanee, orchidee (piante di castagno secolari, ginestre, asparagi, il pungitopo, la rosa canina, origano, lavanda e numerosi tipi d’orchidee selvatiche tra cui l’Orchis italica, Serapias vomeracea, Orchis Fragans e Orchis papillonacea) – Arte ambientale, installazioni nella natura – Down Hill, mountain bike – Trekking ambientale paesaggi naturali – Trekking culturale con opere d’arte contemporanea – Trekking con riconoscimento minerali rocce e fossili marini Una attenta promozione e comunicazione delle varie fasi del progetto si muoverà su più canali possibili: il progetto dovrà essere pubblicato sul web, su magazine e testate nazionali ed internazionali e dovrà attirare patrocini e finanziamenti nazionali, ministeriali, regionali, comunali e internazionali (finanziamenti europei).
CONCEPT
L’idea di progetto prende spunto dalle caratteristiche geologiche, culturali e storiche del territorio con l’obiettivo di mettere in rete le energie e le economie locali e di creare una nuova attratività: nuove economie sostenibili che innescano un sistema virtuoso di attività produttive, ricettive e ricreative, con la creazione di posti di lavori e con il risultato di una nuova valorizzazione del territorio. I jazzi sono costituiti da pietre calcaree della dorsale appenninica campana che si trovano diffuse su tutto il territorio. Le pietre rendono difficile l’utilizzo dei terreni, per questo sin dall’epoca greca, i campi vengono bonificati e con le rocce raccolte vengono costruiti dei muri a secco utilizzando la tecnica “poligonale”. I costruttori dei muri a secco in questa zona vengono chiamati “muricinari” da cui anche il nome dello Jazzo Murici. Il progetto intende valorizzare e rendere simbolica questa pratica antica: oltre ad essere utile per la creazione di recinzioni, terrazzamenti e muretti di contenimento, verrà utilizzata anche per la creazione di una opera di land art site specific iconica e funzionale. L’opera, visibile e riconoscibile a grande scala, ricorda la stilizzazione di un muro a secco ed è percorribile per la sua intera superficie, creando un sentiero “complesso” di tracciati che collegano idealmente lo Jazzo Murici e lo Jazzo della Cropana. Il progetto proposto a prima vista sembra fondarsi sulla creazione di un grande landmark sul territorio, mentre questo non è che una piccola parte dell’idea. Si vuole infatti innescare un meccanismo a cascata in grado di riqualificare e rivalutare un territorio a partire da un gesto, che ha come primo obiettivo quello di Associazione Jazzi – 2 / 5 – 17.10.2016 riaccendere i riflettori a livello internazionale sul patrimonio culturale e naturale a disposizione, ma anche quello di dotare la zona di una infrastruttura che permette la fruizione dei territori.
OBIETTIVI
Il progetto, sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente, ha l’obiettivo di generare virtuosismi e mutuo appoggio tra le energie già presenti nel territorio, metterdo in relazione il mondo dell’associazionismo culturale con quello agricolo, la piccola imprenditoria artigiana e la manodopera locale. Il progetto garantirà questa sostenibilità attraverso l’opera di diverse figure: – i muricinari, impegnati nella costruzione dell’opera di land art e nella bonifica e nel mantenimento delle aree agricole con terrazzamenti e muri di contenimento, (riscoperta della loro figura storica). – gli operatori culturali impegnati nella realizzazione di corsi di approfondimento e progetti curatoriali site specific dedicati agli adulti e all’infanzia. – gli agricoltori che avranno la possibilità di vendere i propri prodotti ad un pubblico selezionato e a km zero, oltre ad avere a disposizione nuovi terreni liberati dalle pietre dove poter coltivare. – i gestori degli jazzi che rappresenteranno un nuovo sistema di ospitalità (albergo rurale diffuso). Si stima che verrà creato lavoro (a progetto) per 15 persone ed un lavoro continuativo per 5 persone durante il primo anno, per poi arrivare a 12 lavoratori assunti con continuità e una ventina a progetto il secondo ed il terzo anno. Il progetto mira a creare un economia “circolare”, che azzera gli sprechi e moltiplica i virtuosismi di attività che innescano nuove dinamiche lavorative, produttive e ricreative. Il progetto mira a valorizzare l’identità rurale locale dei muricinari e la tradizione della campagna dell’area di Licusati e all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. L’intero intervento sarà motivo di vanto per gli abitanti locali e un nuovo simbolo per il territorio. L’opera di land art e i jazzi rappresenteranno una meta importante ed attrattiva per un nuovo turismo montano, sportivo e culturale (trekking, escursioni a piedi o in bici).
FATTIBILITÀ TECNICA
Il progetto è molto semplice dal punto di vista tecnico poiché mette a sistema con intelligenza pratiche sperimentate, “standard” e fattibili, quali recuperi di manufatti, opere di landart a basso costo e bassa complessità, con materiale locale etc.. Il progetto è inoltre fattibile e sostenibile sotto vari aspetti molto importanti: – economicamente poiché a partire da piccoli investimenti verranno innescati processi virtuosi di attività produttive, ricettive e ricreative; – socialmente, con il recupero della tradizione, lo scambio etico di esperienze, lavoro responsabile e manodopera locale, con il coinvolgimento di tutte le fasce di età, popolazioni locali e non. Verranno coinvolte le associazioni e le imprese locali per promuovere iniziative culturali, coordinare le residenze d’artista e curare le eventuali nuove opere durante il percorso, coordinare l’albergo diffuso, coordinare i produttori locali e acquistare i prodotti per l’albergo diffuso, promuovere le escursioni, attività sportive ed i trekking ambientali e culturali. – ambientalmente, poiché verranno combinate le più innovative tecniche dell’architettura sostenibile con quelle tradizionali e tanto le nuovi produzioni agricole e di artigianato, quanto gli interventi paesaggistici ed architettonici saranno a km 0. Verrà coinvolta l’esperienza di esperti per il ripristino dei jazzi con un team multidisciplinare di artisti, architetti, ingegneri, ricercatori nel campo della sostenibilità energetica ed ambientale: il nostro gruppo è in contatto con con l’Arch. Francesca Uleri, che ha una esperienza decennale nella riqualificazione degli Stazzi sardi costruiti in pietra a secco. Il sistema alla base di questo nuovo formato di accoglienza, attrattività, intrattenimento ed esperienza è “slow”, fatto di numeri bassi di turisti, ma consapevoli e quindi sostenibili anche da un punto di vista di fattibilità energetica (rinnovabili), di accessi (parcheggi e macchine), di produzione e gestione del rifiuto.
PIANO DEI COSTI DI REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE
INVESTIMENTO INIZIALE:
€ 98.000
Realizzazione dei muri a secco e dell’intervento a scala paesaggistica, inclusa manodopera per movimento pietre, malta e spese di progettazione:
€ 22.000
Lavori di prima ristrutturazione degli Jazzi, con messa in sicurezza delle coperture, sistemazione interna:
€ 72.000
Promozione (ufficio stampa, documentazione video e fotografica): € 4.000
INVESTIMENTO SECONDO ANNO:
€ 50.000
Ulteriori lavori di sistemazione degli Jazzi, interventi sugli interni, coibentazione, realizzazione di ulteriori di punti di ristoro e camere da letto, realizzazione di spazi comuni attrezzati per workshop.
PERSONALE ASSUNTO ANNUALMENTE: n. 12 persone all’anno (3 persone per ogni Jazzo) con stipendio di € 20.000/anno (dal secondo anno) n. 15 persone impiegato per lavori occasioni di manutenzione e realizzazione del landmark (il primo anno), segnaletica, percorsi: a cottimo n. da 5 a 10 insegnanti e guide per i corsi di formazione e le escursioni (dal secondo anno)
RICAVI DURANTE IL PRIMO ANNO DI ATTIVITA’:
€ 204.000
(obiettivo copertura investimento iniziale con tempo di ritorno di un anno)
Pernottamento negli Jazzi: 100 giorni annui (27,3%) x 24 posti letto (6 per ogni jazzo) x € 30,00 a notte = € 72.000
Corsi: 10 repliche con 24 partecipanti = € 12.000
Escursioni: 100 escursioni annue x 24 p. x € 20 a escursione = € 48.000
Ristorazione: 100 g/anno (27,3%) x 24 p. x € 30 al giorno = € 72.000
RICAVI DURANTE DURANTE IL SECONDO ANNO:
€ 384.000
Pernottamento negli Jazzi: 200 giorni annui (54,7%) = € 144.000
Corsi: € 24.000
Escursioni: € 48.000
Ristorazione: € 144.000
Ristoro per escursionisti che non pernottano: 12 persone al giorno x € 10 x 200 g/anno = € 24.000
Considerando anche l’indotto indiretto che l’operazione può generare tra associazioni, artigiani, agricoltori, entrate dagli eventi, si stima una somma complessiva € 1.000.000/anno.
Sono infine da considerare eventuali finanziamenti europei, ministeriali o regionali che il progetto può ricevere.
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