Re(Ho)use the Jazzi
25 ottobre 2016 8:39Di Gaetano Boccia
Le venti variazioni presentate nel catalogo, prevedono “casette” atte a soddisfare i diversi tipi di bisogni dei possibili fruitori, dalla riattivazione dei percorsi, alla sosta, alla valorizzazione del paesaggio. Ora la casa diventa un passaggio di connessione tra vari percorsi. Ora la casa diventa un luogo dove sostare oppure dormire. Ora la casa si innesta alla jazzo, garantendone un riutilizzo. Ora la casa entra nello jazzo e lo celebra. Ora la casa diventa parte del paesaggio e contribuisce alla sua costruzione e valorizzazione.
CONCEPT
Re(Ho)use si configura come catalogo di 20 variazioni sul tema della CASA, inteso come forma, immagine, significato e simbolo: case da attraversare, case dove rifugiarsi di notte, case dove contemplare la natura, case da innestare.
OBIETTIVI
Il progetto si pone come un’azione puntuale sul paesaggio, che si configura come primo atto per il recupero e la rivitalizazione di un territorio attraverso la riattivazione ed il coinvolgimento del tessuto sociale che lo abita, dando vita a pratiche rigenerative della partecipazione: un progetto per gli jazzi, per il territorio e per le persone.
FATTIBILITÀ TECNICA
La realizzazione deve avvenire attraverso pratiche di autocostruzione in cui gli abitanti, coadiuvati da architetti, designer, artisti e studenti realizzano le “casette” con strumenti e materiali che in base alla disponibilità locale calibrano i progetti particolari. Il format del workshop, come strumento non solo di realizzazione materiale ma anche di diffusione e conoscenza delle realtà del territorio.
PIANO DEI COSTI DI REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE
Il progetto basa la propria realizzabilità sulla pratica dell’autocostruzione, ciò fa sì che i budget siano minimi e relativi unicamente ai materiali di costruzione. Un progetto low-fi che tramite la realizzazione di workshop si auto-alimenta ricercando da se le risorse per la realizzazione. Riguardo la manutenzione sarà cura dei cittadini provvedere a semplici interventi, volti ad aumentare la durata di vita delle singole costruzioni. D’altronde il progetto, contemplando l’utilizzo di materiali naturali deperibili, prevede la riorganizzazione e reiterazione nel tempo dei processi partecipativi che lo hanno generato, diventando essi stessi progetto di valorizzazione e conoscenza del territorio.
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